In fiera l’agricoltura sicura
Cresce tra gli operatori agricoli la cultura della sicurezza sui posti di lavoro. Anche se, pur davanti ad un calo degli infortuni, gli ultimi dati confermano come il comparto agricolo sia uno dei settori con il rapporto più elevato tra gli infortuni sul lavoro e numero di addetti occupati. Sinistri purtroppo non di rado anche mortali, e che vedono loro malgrado protagonisti non soltanto chi per professione coltiva la terra, alleva il bestiame, produce ortaggi o opera in ambienti specialistici quali frutteti e vigneti, ma anche il vasto mondo degli hobbysti. Fondamentale quindi non abbassare la guardia, investendo sempre di più nella prevenzione e osservando scrupolosamente quanto dettato dalle normative in materia di sicurezza sul lavoro, e dal Codice della Strada. Il quadro è emerso con molta chiarezza durante il convegno “Agricoltura sicura” tenutosi ieri al Centro congressi della Fiera di Bergamo. L’iniziativa a cadenza annuale dal 2002, è cresciuta sia dal punto di vista tecnico, grazie alla presenza di relatori sempre più accreditati, sia da quello delle presenze di pubblico, e oggi rappresenta un punto di riferimento e appuntamento fisso per tutte le figure operanti nel settore agricolo. Promosso dalle realtà che hanno costituito a Bergamo un tavolo tecnico sul tema – le associazioni degli agricoltori (Abia, Cia, Coldiretti, Confagricoltura), quella dei rivenditori provinciali di macchine agricole (Upag), Asl, Inail e Provincia -, il seminario ha registrato la partecipazione di circa 450 persone, tra titolari e dipendenti di aziende agricole, tecnici e consulenti che operano nel settore (tra i quali molti delle Asl), arrivati in città da tutto il Nord Italia. Tra i punti più caldi affrontati, la sicurezza dei trattori e la revisione obbligatoria delle macchine agricole. Stime recenti indicano che circa la metà di quelli circolanti non sono a norma. Ciò nonostante il Decreto Legislativo n°81 del 2008 imponga ai proprietari di vecchi trattori non a norma e ancora in servizio, di procedere all’adeguamento con i requisiti minimi. Per evitare ad esempio il rischio di rimanere schiacciati a causa di un ribaltamento, è necessario quindi dotare il trattore di una struttura di protezione omologata (telaio a 2 o 4 montanti o cabina di protezione), o riconosciuta dall’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl), e delle cinture di sicurezza (d.Lgs 359/99). Particolarmente seguiti anche i temi riguardanti il corso di abilitazione per l’utilizzo dei trattori; la nuova direttiva sull’uso sostenibile degli agrofarmaci e le ricadute pratiche sulle aziende agricole in termini di formazione, controllo delle attrezzature e difesa integrata, la sicurezza dell’operatore e dei consumatori nella distribuzione dei prodotti fitosanitari; le criticità e le prospettive della sorveglianza sanitaria in agricoltura; scelta e gestione dei Dispositivi di protezione (DPI) in ambito agricolo. “La numerosa partecipazione – osserva Matteo Guerretti, membro della direzione scientifica del convegno – è sintomo di quanto l’annoso problema degli infortuni sul lavoro sia sempre di più vissuto in prima persona sia dai datori di lavoro, sia dai lavoratori. Questo accade soprattutto a Bergamo, provincia all’avanguardia in questo campo grazie al solido rapporto tra le associazioni datoriali agricole, quella dei rivenditori provinciali di macchine agricole, l’Asl e l’Inail”.
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