Intervento del dottor Luigi Trigona per Fiera Sant’Alessandro
La Fiera di Sant’Alessandro si ripropone come un appuntamento irrinunciabile, che ogni anno si rinnova e riesce a coinvolgere un pubblico eterogeneo ed appassionato.
Un felice connubio tra la sentita tradizione legata al Santo Patrono di Bergamo e il legame con il mondo rurale che, soprattutto nella nostra provincia, rappresenta un vanto secolare.
Strutture ed eventi come questi- è la undicesima edizione di questa rassegna nel Polo fieristico in un’ambientazione di grande impatto- sono davvero importanti per valorizzare la professionalità delle nostre imprese, per promuovere l’indiscussa qualità delle produzioni e per rafforzare, con fiducia, l’immagine delle nostre realtà agricole e zootecniche.
Senza dubbio al comparto si offrono, oggi, nuove opportunità di sviluppo e di crescita legate all’ampliamento e alla sempre più rapida apertura dei mercati.
In questo contesto, possiamo fregiarci di una posizione di vantaggio rispetto ad altri, dovuta alla presenza di produzioni tipiche ad elevato valore aggiunto, sempre più specializzate e con garanzie di qualità per il consumatore.
Complessivamente, il nostro sistema agricolo e zootecnico valorizza e offre a livello nazionale e all’estero moltissimi prodotti particolari, frutto delle nostre diverse tradizioni territoriali, ma anche risultato di attente iniziative di ricerca che hanno contribuito al decisivo miglioramento di alcuni nostri prodotti, facendo loro raggiungere alti e riconosciuti livelli di eccellenza.
A partire da queste risorse e da queste potenzialità è in atto un rinnovato impegno, a tutti i livelli, per sostenere il percorso delle imprese agricole nel rafforzamento della loro competitività interna ed internazionale. Questa manifestazione ribadisce e rafforza concretamente questo concetto.
La Fiera di Sant’Alessandro si pone ogni anno questo obiettivo: è un momento commerciale, da un lato, e di riflessione dall’altro a sostegno di un settore che, con orgoglio e nonostante le innegabili difficoltà del momento, tiene e trova risorse per rinnovarsi.
E’ un comparto versatile, i cui contenuti spaziando da un ambito all’altro, implementano e sostengono altri settori strategici: pensiamo al turismo, al commercio, alla trasformazione e alla ristorazione, ma anche all’ambiente e al paesaggio. La bellezza dei nostri territori è anche il risultato di secoli di lavoro agricolo specializzato e differenziato: questo è un vero e proprio bene culturale che dobbiamo preservare e valorizzare come carattere costitutivo della nostra provincia e della nostra gente.
In base ai dati forniti dalla Camera di Commercio, alla voce “settore agricolo, silvicoltura, pesca”, ad oggi nella Bergamasca sono attive oltre 5 mila imprese, per un totale che si avvicina ai 9 mila addetti.
Sottolineo con piacere il ritorno nel primo settore dei giovani. Nuove generazioni che hanno deciso di investire le proprie risorse, umane e finanziarie, osando e rischiando in prima persona. Tutte persone, giovani e meno giovani, a cui credo dobbiamo dire grazie, perché, come diceva Victor Hugo, solo osando si ottiene il progresso.
E mai come ora il nostro Paese – anche per i settori legati all’agricoltura, all’allevamento e allo sviluppo dei prodotti tipici delle nostre terre, in vista del cruciale appuntamento di Expo 2015 – ha bisogno di persone che hanno il desiderio di farlo progredire.
In questo senso, la nostra Fiera di Sant’Alessandro si è sempre presentata un passo avanti, sia per quanto concerne la parte espositiva, sia in merito a temi di primaria importanza quali: la tutela ambientale, le energie alternative, la sicurezza sui posti di lavoro.
Tra novità, macchinari di ultima generazione, pregiati capi di bestiame, specialità enogastronomiche, esibizioni equestri, tra cui i pregiati cavalli arabi, concorsi, e tanto altro ancora, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Pensando ai più piccoli, un altro suggerimento: lasciate che i vostri figli tocchino con mano gli animali e assaggino i prodotti della nostra terra. Perché oggi i nostri bambini sanno tutto delle nuove tecnologie, ma spesso non hanno l’opportunità di conoscere e toccare con mano le nostre solide radici contadine. Una mucca va accarezzata dal vivo non sull’IPad.
La Fiera di Sant’Alessandro è anche un momento di festa per chi termina, nella nostra struttura, le fatiche di un anno di duro lavoro: l’apprezzamento del pubblico è, per tutti loro, il premio più bello.
Forti di queste motivazioni, auguriamo a tutti, espositori e visitatori, una piena rispondenza dell’evento alle loro attese, ringraziando parimenti enti e sponsor che sostengono con entusiasmo questa importante iniziativa fieristica.
Bergamo, 2 settembre 2014
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