Salone del Mobile – Intervento dott.Trigona
Saluto del Dottor Luigi Trigona Segretario Generale di Ente Fiera Promoberg
“L’arredamento della nostra casa diventa il teatro della vita privata, quella scena dove ogni stanza permette il cambiamento, la dinamica degli atteggiamenti e delle situazioni: è la casa palcoscenico”.
Alessandro Mendini, Progetto Infelice, 1983
Per questa edizione del Salone del Mobile, la tredicesima, - 13 numero fortunato - mi è sembrato particolarmente azzeccato partire da questo aforisma. Quello di casa palcoscenico che si abbina perfettamente a quello di “Salone-‐palcoscenico”, perché in tanti anni anche questa fiera, che per eccellenza e qualità si è sempre distinta, si è trasformata raccontandoci di modi e di stili di vita che sono cambiati. Il fulcro resta il concetto del “bello”, il postulato da cui discende tutto, a partire proprio dagli stand, dagli arredi e dai complementi che il nostro Salone propone.
Un concetto, questo, della bellezza, che può essere assunto come slogan del nostro Salone dove le aziende presenti tendono al raggiungimento di questo obiettivo e dove tutto ciò che è bello intrinsecamente ha anche una sua precisa funzionalità. Bello e funzionale vanno a braccetto. Tutto questo e…molto di più è questa nuova edizione, del Salone del Mobile e del Complemento d’arredo che Ente Fiera Promoberg propone; un’autorevole e prestigiosa vetrina del settore per un pubblico selezionato e competente, un appuntamento irrinunciabile fin dal suo debutto. Oggi la casa è il luogo che meglio rappresenta la personalità di chi la abita, dalle sue parti più segrete e recondite a quelle condivise con gli altri. Si potrebbe fare il ritratto psicologico di una persona o di una famiglia, osservando con attenzione, senza giudizio, ma con occhio ricettivo, la disposizione dei mobili, i quadri alle pareti, il numero e il tipo degli oggetti, i colori prescelti, l’ordine o il disordine, le parti maggiormente curate, se quelle private o quelle di rappresentanza sociale, gli odori , l’illuminazione… e si potrebbe andare avanti. Dunque la casa è sicurezza, è espressione di sé, ma è anche spazio vitale, da vivere soli o da imparare a condividere con qualcun altro. In questi anni abbiamo visto affermarsi una tendenza sensoriale: la casa si riempie di cose da toccare, colori che creano emozioni, armonie che ciascuno vede con un’ottica diversa, esperienze e memorie che richiedono i loro spazi.
Nasce così una ricerca tra gli opposti, una mescolanza tra quelli che sono gli oggetti forse banali ma certamente di uso quotidiano con oggetti importanti, unici, anche da collezione, ma che in ogni maniera toccano l’intimo. E’ sicuramente ad una casa più articolata, più ricca di cose personali, che ciascuno di noi ama e che oggi fregia di mettere in bella mostra. Dalla fusione e dalla percezione delle nuove tendenze, ma soprattutto dal paradigma “benessere, design e stile” sono nate delle iniziative a corollario della manifestazione, che ne ampliano e ne diffondono il significato. Ci saranno show cooking e work shop che spiegheranno al pubblico le colorazioni per dipingere la propria casa, o ancora, proprio rifacendomi all’importanza del design, sarà a disposizione dei visitatori un’area espositiva nella quale una professionista spiegherà il “valore” di ogni pezzo di design che arricchisce le nostre case. Perché il successo e l’appeal del nostro Salone, consolidato in oltre un decennio, deve molto proprio alla capacità di rappresentare non solo un’importante occasione di business per gli operatori, ma anche una concentrazione di innovazione e creatività unica per tutta la filiera del design e dell’arredo, dalle imprese ai progettisti, ai consumatori. E’ importante offrire ai visitatori la possibilità di potersi informare, valutare, confrontare e scegliere le soluzioni qualitativamente più elevate ed economicamente più interessanti. E di farlo in un contesto dove, come ormai sta diventando tradizione, il fattore espositivo si accompagna a quello attrattivo con un corollario qualificato di eventi ed iniziative collaterali, messe in campo anche quest’anno con la funzione di completare e diversificare la visita, appunto, con un qualificato “dentro il Salone”.
Ma quest’anno c’è anche il “fuori” Salone. E cioè la volontà di protendersi all’esterno, a creare un “ponte” con la città attraverso alcune iniziative specifiche, prodromiche dell’evento stesso che hanno già visto in centro Bergamo collocarsi in uno spazio satellite, proprio nel Quadriportico, il cuore della città. Lo spazio si chiama DESIGN HUB che fa parte di una “rete” creata con l’associazione Bergamo Centro. Il Salone infatti è stato pubblicizzato all’interno di negozi e punti vendita attraverso l’esposizione sul banco cassa di una piccola “icona” di design rappresentata quest’anno da una sedia in miniatura che, posta su un piccolo basamento, riporta le date e la denominazione. Ecco, dunque, creato un circolo virtuoso che si sviluppa su quattro direttrici: città, fiera, espositori e pubblico. Accanto a questo, ritengo non meno importante un altro riconoscimento che sottende alla manifestazione ed è quello dell’imprenditoria artigianale manifatturiera che contribuisce con il lavoro artigianale a raggiungere livelli di grandissima eccellenza. E’ proprio la produzione industriale, caratterizzata da qualità e creatività, che ha trasformato l’immagine dell’Italia nel mondo. Il Bel Paese oggi è conosciuto come terra di genio e maestria, grazie alle esportazioni di prodotti di design, dalle automobili agli arredi. E il settore dell’arredamento si caratterizza come una vetrina del saper fare dei nostri artisti mobilieri. Italiani, e soprattutto bergamaschi. Come sempre il più vivo ringraziamento va ai nostri sponsor, con l’augurio che il Salone possa rispondere alle attese di tutti.
Per tutte le info: http://www.fieradelmobile-bergamo.it/
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