INTERVENTO DEL DOTT. LUGI TRIGONA PRESIDENTE TURISMO BERGAMO
Turismo è divertimento, benessere, piacere, ricerca, predisposizione alla conoscenza, scambio, curiosità, terreno fertile per esprimere e sperimentare passioni ed emozioni. Il turista si confronta con una cultura, attraversa il territorio, creando legami con le nuove realtà visitate.
La gastronomia può essere il filo conduttore del viaggio, chiave di accesso alla geografia, alla storia, all’economia di un territorio, strumento di contatto diretto con l’ambiente e i suoi abitanti, e occasione di ricerca e supporto di cultura e tradizioni.
Viaggiare per gusto fa del cibo il punto di partenza per confrontarsi con un territorio, la gastronomia, se intesa come strumento per confrontarsi e comunicare con popoli e luoghi, rende il turismo enogastronomico una forma di turismo culturale.
Il turismo enogastronomico è molto di più della semplice degustazione di un buon piatto accompagnato da un ottimo vino durante un viaggio. E’ un modo di avvicinarsi al patrimonio culturale di una territorio: un’occasione per rendere l’esperienza turistica memorabile, ma anche per creare un vissuto completamente unico e personale intorno al patrimonio gastronomico che ci identifica tanto in Italia quanto all’estero.
In un mondo sempre più globalizzato dove le distanze si accorciano e c’è una forte spinta all’omologazione preservare e valorizzare le tradizioni enogastronomiche di un territorio diviene pertanto fondamentale per non perdere quella che, nella diversità, si configura come una vera ricchezza.
Un turista investe mediamente circa un terzo del suo budget per le vacanze in prodotti e servizi legati alla gastronomia. Una percentuale importante se pensiamo che questo si riflette in un terzo delle esperienze che il turista ricerca in ogni luogo che sta visitando.
Studi e analisi condotti di recente dimostrano come il turismo enogastronomico sia in deciso rafforzamento. Questo è quanto riportato da Roberta Garibaldi dell’Università di Bergamo, esperta di turismo, che sottolinea come si tratti di un segmento sul quale è utile investire. Ecco alcuni validi motivi:
- il 92% dei turisti dichiara di avere fatto questo tipo di esperienza durante i propri viaggi
- aiuta a destagionalizzare le presenze
- riguarda un tipo di turismo ad alto valore aggiunto
- il turista enogastronomico tende a tornare in un luogo e di solito acquista prodotti del territorio, con conseguente maggiore occupazione e maggiore indotto e si calcola che, utilizzando prodotti locali, sul territorio resti il 60% del valore del prodotto, contro un 40% nel caso di utilizzo di prodotti provenienti da altre zone.
Il turista enogastronomico non si interessa soltanto agli alimenti che sta gustando – che devono essere categoricamente di origine locale – ma sente il bisogno di sapere di più sulla sua storia, i suoi processi di elaborazione e di come quella specifica prelibatezza sia arrivata alla sua tavola. Il turista enogastronomico non sta infatti consumando un prodotto: sta consumando una storia.
La storia che Bergamo offre in questa prospettiva è unica e trae le sue origini da una consapevolezza che si è andata affinando nel tempo. Le iniziative sono moltissime e sono frutto di una cultura che, dal punto di vista gastronomico, può vantare prodotti maturi.
L’eccellenza della materia prima è il tratto distintivo anche di GourmArte; rispetto della tradizione gastronomica lombarda e italiana, creatività, utilizzo di materie prime d’eccellenza e tecniche innovative, saranno dunque gli ingredienti di questa nuova edizione della nostra manifestazione.
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