Chiude la ventesima edizione di BAF Bergamo Arte Fiera La tre giorni in coppia con IFA Italian Fine Art cresce ancora, richiamando in Fiera Bergamo oltre 12mila presenze (+20%)
L’ottava edizione di IFA Italian Fine Art, dedicata all’arte antica e all’alto antiquariato prosegue ora in solitaria fino a domenica 19 gennaio 2025
Bergamo 12.01.2025 – Le prime due fiere d’arte in Italia andate in scena in Fiera Bergamo fanno il pieno di ingressi e consensi. Calato il sipario stasera sulla ventesima edizione di Bergamo Arte Fiera, mostra mercato dedicata all’arte moderna e contemporanea, affiancata per tre giorni dalla ottava edizione di Italian Fine Art, focalizzata sull’arte antica e alto antiquariato, l’accoppiata sull’arte a tutto tondo firmata Promoberg cresce ancora in qualità e quantità, registrando complessivamente oltre 12mila presenze, tra collezionisti storici e appassionati d’arte giunti a Bergamo in particolare da tutto il Nord Italia. Dopo l’incremento (+6,5%) del numero di Gallerie (in totale 181), è arrivata quindi anche la forte crescita del dato del pubblico (+20% rispetto al 2024) a confermare l’alto livello raggiunto dai due eventi. Ma per gli amanti di arte antica e antiquariato d’eccellenza non è finita, perché IFA come da tradizione continua il suo percorso per un’altra settimana, fino a domenica 19 gennaio 2025.
L’importante riscontro di collezionisti e pubblico ha fatto sentire il suo effetto anche sulle vendite dei galleristi, consistenti sia nell’ambito del moderno che del contemporaneo, con una predilezione per il primo. Diversi gli elementi che hanno contribuito al buon esito dell’edizione di BAF: un parterre di gallerie – 84, di cui oltre il 20% nuove – tutte italiane, frutto di una selezione più accurata e rigorosa; e un frequentatissimo e apprezzato calendario di incontri, curato da Sergio Radici, che ha accontentato tanto gli amanti dell’arte antica, per esempio con l’approfondimento di Giovanni Valagussa sul pittore ottocentesco Giovanni Carnovali detto Il Piccio, quanto i più curiosi delle tendenze attuali, con l’intervento di Sergio Curtacci sugli Smart Museums. Spazio anche al collezionismo d’arte e ai suoi protagonisti, con l’appuntamento con Simona Leggeri e i due imprenditori Gabriele Rampinelli e Giuseppe Taramelli. Nei prossimi giorni avremo modo di parlare ancora di IFA, visti i tanti temi messi in mostra.
Più strutturata l’attività di comunicazione – offline, online e social – che ha assicurato un’ampia visibilità delle manifestazioni sui media di settore ed extra-settore, su scala nazionale.
Un ringraziamento speciale è rivolto ai main partner Banco Bpm Credito Bergamasco e Intesa San Paolo e a Mediobanca, promotrice di un focus sul mercato dell’arte e sulle connessioni tra arte e finanza. Grazie, inoltre, a DeniCar (mobility partner), Provincia di Bergamo e Federazione Italiana Mercanti d’Arte Fima (patrocinio)
«BAF e IFA, che hanno l’onore di aprire il calendario 2025 delle fiere d’arte in Italia e la nostra agenda fieristica – evidenzia Davide Lenarduzzi, Ad di Promoberg, affiancato da Carlo Conte, Project manager delle due mostre -, continuano a crescere su tutti i fronti: il numero di gallerie, le presenze di collezionisti e appassionati, la qualità delle opere esposte e gli eventi collaterali confermano l’alta qualità del progetto e l’attenzione conquistata a livello nazionale. Siamo onorati di contribuire ad arricchire significativamente l’offerta culturale di un territorio (Bergamo e Provincia) così ricco di storia e cultura e che detiene il record in Italia del numero di realtà (cito istituzioni, associazioni, enti) che a vario titolo si occupano di arte. Tra i tanti temi trattati, quest’anno ha raccolto grande interesse anche quello che unisce l’arte con la sostenibilità (tema molto caro a Promoberg) esplicitata con l’opera di Franco Sartori allestita sul piazzale esterno della fiera, che vuole simbolicamente ‘ricostruire’’ l’antico paesaggio (probabilmente un bosco) in cui oggi sorge il polo fieristico. Una esposizione che ci aiuta a capire il passato e il presente e a immaginare un altro modo di vivere. Mi piace infine sottolineare l’incremento delle presenze delle nuove generazioni, il contributo dei nostri due storici main sponsor (BPM Credito Bergamasco e Intesa Sanpaolo), a cui da quest’anno si è aggiunto anche quello del Centro Studi di Mediobanca, grazie al quale abbiamo parlato, con un evento ad hoc, di Arte ed Economia, un connubio sempre più rilevante e di grande interesse che mette in evidenza la gestione di un’opera d’arte anche da un punto di vista economico, fiscale e normativo. Ora ci concentriamo sull’ulteriore settimana dedicata a IFA, mettendoci allo stesso tempo già al lavoro per migliorare e ampliare ulteriormente le prossime edizioni».
Commenta Sergio Radici, curatore del public program: «La ventesima edizione di BAF si chiude con grande soddisfazione – nostra, come organizzatori – ma anche di espositori e collezionisti, che hanno trovato in fiera proposte che hanno incontrato le loro esigenze. Il format che unisce l’arte antica a quella contemporanea, passando per il moderno, continua a risultare vincente sia in termini di pura piacevolezza, sia perché possiamo affermare con un certo orgoglio che nelle fiere d’arte di Bergamo si possono trovare rappresentati la gran parte di epoche e stili che contraddistinguono la produzione artistica italiana».
«Nel primo weekend di apertura di IFA – spiega Armando Fusi, curatore dell’area espositiva di Italian Fine Art – abbiamo già registrato un vivace fermento commerciale, oltre che la presenza di un pubblico attento e preparato. Grazie anche ai nuovi espositori che ci hanno accordato la loro fiducia, le proposte di quest’anno consentono di avvicinarsi a capolavori, ma anche a oggetti e opere più accessibili che consentono di arricchire la propria casa di tanta bellezza e storia».
L’ulteriore settimana di IFA prosegue con alcuni fiori all’occhiello:
La mostra “Giovanni Carnovali detto Il Piccio nei capolavori di un’importante collezione privata”, a cura di Giovanni Valagussa, che omaggia uno dei maggiori interpreti della pittura dell’Ottocento italiano. Le 22 opere esposte sono rappresentative della produzione ritrattistica, centrale nella ricerca dell’artista, in cui è evidente il suo interesse per la fisiognomica, tratto tipico della produzione artistica lombarda, alla quale il Carnovali si riferiva. Da segnalare la presenza del ritratto di Luigi Cogrossi detto lo Zio che per qualità va avvicinato ai migliori ritratti del primo periodo cremonese del Carnovali;
La mostra “Francesco Coghetti. Dipinti, bozzetti e disegni inediti” curata da Marco Fabio Apolloni, titolare dell’antica galleria antiquaria W. Apolloni di Roma, che partecipa con un piccolo ma significativo contributo alla conoscenza di un grande pittore bergamasco dell’800, Francesco Coghetti (Bergamo 1802-Roma 1875) che a Roma si trasferì a poco meno di vent’anni, nel 1821, divenendo, nel corso della sua lunga carriera onorata da numerosissime e prestigiose committenze, caposcuola della pittura della Roma pontificia – avendo come solo rivale l’amico e collega anconitano Francesco Podesti (1800-1895) – dal regno di Gregorio XVI fino alla fine del potere temporale di Pio IX, quando Roma divenne italiana.
Date IFA: fino a domenica 19 gennaio 2025; Orari: lunedì-venerdì, 15 – 19; sabato e domenica 10 – 19
Ingresso: Intero 10 euro; ridotto (over 65 anni) 8 euro; online 9 euro. Gratuito fino ai 12 anni compiuti.
Info: www.italianfineart.eu/
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